PENSARE L’IMPENSABILE” DI Nina Coltart. Libera interpretazione sulla psicoterapia.
Già il titolo è fantastico: propone esplorazioni di natura psicoanalitiche ma per i ricercatori degli stati mentali e delle esperienze di vita, come me, offre spunti di riflessione che trovo semplicemente straordinari!
Coltart Nina, è stata una psicoanalista inglese vissuta dal 1927 al 1997 e questo libro rappresenta la raccolta più importante dei sui lavori. Condivido la sua libertà di pensiero e mi unisco al suo sentirsi una indipendente rispetto a qualsiasi scuola e modello teorico, pur riconoscendo le appartenenze e ringraziando i grandi maestri di pensiero. Ma partiamo dall’inizio. Coltart afferma che “il cuore del nostro lavoro –la psicoterapia- rimane un mistero”, così ci porta esattamente al centro di una sfida teorica e clinica, ma al tempo stesso di un’ esperienza unica e inafferrabile !
Viene utilizzato il verbo to slouch, che significa sia arrancare , avanzare lentamente e in modo goffo e doloroso e sia lasciarsi andare, abbandonarsi. Siamo ancora nel paradossale. La metafora utilizzata è quella di una “rozza bestia” che in un clima di disperazione in cui tutto si frantuma, con un intercedere dinoccolato per riuscire a raggiungere una meta -o intravedere la luce e la speranza- e quindi per questo viaggio interiore, deve fare un atto di fede!
La fede di cui stiamo parlando è un fatto laico, è un credere nella nostra esperienza la quale cresce ogni volta che dentro la coppia terapeutica le cose accadono. Questa idea di fede potrebbe essere assimilata al concetto di fiducia e basata sull’attenzione all’altro e a sé stessi. La capacità di attenzione, definita come nuda secondo la tradizione buddhista che si ritrova nella pratica meditativa, deve essere continuamente esercitata ed è ciò che permette che i momenti di “illuminazione” si presentino, accadano in una attività intenzionale, deliberata.
Nella psicoterapia c’è una attenzione che vuole librarsi nel setting, e quindi è necessario uno sforzo, una volontà che deve essere sostenuta in modo creativo. Nina Coltart parla di attenzione definendone alcuni tratti costitutivi come la pazienza, la sopportazione, il coraggio, la gentilezza, elementi che possono rientrare nella parola AMORE. L’autrice aggiunge che la capacità di amare, la quale non può essere ridotta ad un insieme di pulsioni sessuali e al loro orientamento; coincide con una attenzione ferma, voluta ed è un tipo di amore che può essere appreso!
Questo amore reale, scevro di erotizzazioni edipiche, è fonte di grande passione e piacere: non solo dovuta ad una gratificazione dei passi in avanti fatti dai pazienti bensì legata alla possibilità per il terapeuta di godere del processo analitico di cui è parte.
Bellissima l’immagine che utilizza per rappresentare la sua concezione di pratica analitica: il terapeuta/giardiniere deve tagliare i rami secchi facendo attenzione a non rovinare i germogli, quindi lasciare uno spazio perché questi possano crescere, fiducioso che il suo lavoro farà sbocciare il nuovo e l’imprevedibile!
#imprevedibile #illuminazione #amore #passione
Opera in apertura articolo: MARK ROTHKO – Mark Untitled, c.1961